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Guida ai Bandi strutturali europei 2018

La Raccomandazione europea n.361 del 6 maggio 2003 prevede che i professionisti possano beneficiare dei fondi strutturali europei fino al 2020.

Nel 2003 un emendamento governativo ha fatto sì che le libere professioni fossero equiparate alle imprese; questo ha concesso ai soggetti esercitanti una libera professione di accedere ai fondi strutturali europei.
La Commissione Europea si è anche mossa per estendere ai professionisti i benefici che spettavano solo a PMI e microimprese. A tal proposito ha adottato un piano d’azione in grado di facilitare l’accesso dei professionisti al mercato, ai progetti promossi dalla Commissione Europea e al credito con finanziamenti ad hoc.
Per agevolare ulteriormente la classe di lavoratori in questione è stato attivato uno sportello informativo Fondi UE Professionisti, dove è possibile attingere per ottenere informazioni.
Per i liberi professionisti è ora possibile accedere in modo facilitato ai finanziamenti comunitari. Le semplificazioni e i vantaggi rivolti a questa categoria di lavoratori sono i seguenti: accesso al credito sia attraverso bandi nazionali che internazionali, ammissione alla cassa integrazione dei dipendenti degli studi professionali, ingresso ai mercati e facilitazione dell’internazionalizzazione.
General Cessioni ricorda che I fondi strutturali europei si dividono in due macro categorie: Fondi Diretti, erogati e gestiti direttamente dalla Comunità Europea (che possono essere sia programmi volti a promuovere il paese al di fuori dell’UE, che programmi intercomunitari) e Fondi Strutturali, erogati dalla Comunità ma gestiti dai diversi paesi dell’UE.
Il Fondo europeo di sviluppo regionale fa parte dei fondi strutturali, anche detti indiretti, e si pone come obiettivo quello di incrementare il tasso di occupazione a livello regionale tramite un aumento della coesione economica e sociale. I principali settori d’intervento del fondo in questione sono lo sviluppo, la ricerca e gli investimenti rivolti sia alle micro imprese che alle PMI e ai professionisti.
Una preliminare analisi dei bandi è un passaggio fondamentale da fare prima d’iscriversi. È infatti importante conoscere: data di apertura e termine ultimo, i requisiti necessari alla partecipazione, le tipologie di spese ammesse, la tipologia di agevolazione concessa e le modalità di invio della documentazione richiesta.
Per quanto concerne il finanziamento ottenibile, si può ricevere un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammesse, purché comprese tra un minimo di 1.500€ e un massimo di 20.000€.
Per spese ammesse si intende la tipologia di intervento per cui è possibile ottenere la sovvenzione. Sono accettate spese per interventi di acquisto: di arredi, sistemi di sicurezza, pubblicità, beni strumentali, attrezzature tecnologiche e ristrutturazione locali.


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